Il disegno di legge C. 4008 sul caporalato (“Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo”), è stato approvato in via definitiva nei giorni scorsi dalla Camera. Nonostante la pressante azione da parte di Confagricoltura nelle sedi istituzionali competenti, il provvedimento è stato approvato senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato il primo agosto scorso.
Restano dunque ferme le preoccupazioni di Confagricoltura in merito alla nuova formulazione dell’articolo 603-bis del codice penale concernente il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
Il testo approvato prevede infatti che:
– sia punibile non solo l’intermediario (caporale) ma anche l’imprenditore che utilizza manodopera reclutata illegittimamente;
– sia punibile l’imprenditore che utilizza manodopera anche assunta regolarmente (cioè non per il tramite del caporale) quando ricorra uno degli indici di sfruttamento (reiterata corresponsione di retribuzioni palesemente difformi dai contratti collettivi; reiterata violazione della normativa relativa all’orario di lavoro; violazione in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro; condizioni di lavoro o alloggiative degradanti).
Sotto il profilo delle conseguenze del reato è previsto:
– il controllo giudiziario dell’azienda presso cui è stato commesso il reato;
– la confisca dei beni anche per equivalente;
– l’arresto obbligatorio in flagranza di reato.
Secondo Confagricoltura non tutte le misure inserite nella legge erano necessaire per combattere il fenomeno del caporalato. L’inserimento di alcuni nuovi reati potrà infatti mettere in gravi difficoltà l’imprenditore che non sfrutta il lavoro e non si avvale dell’intermediazione illecita, anche in presenza di violazioni di lieve entità.
Nelle prossime settimane verranno forniti maggiori delucidazioni sul contenuto della norma.