Stop all’equiparazione tra agricoltura biologica e biodinamica. La Camera nei giorni scorsi ha approvato due emendamenti che aboliscono la norma contenuta nella proposta di legge per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare e dell’acquacoltura ottenuta con metodo biologico. In seguito alla modifica approvata, il provvedimento dovrà tornare in Senato per una quarta lettura. Il riferimento all’agricoltura biodinamica era stato al centro di varie polemiche e di interventi di voci autorevoli che avevano espresso la loro contrarietà, a partire dalla senatrice a vita Elena Cattaneo e anche da parte del premio Nobel Giorgio Parisi, tanto da spingere il Presidente della Repubblica ad intervenire.
Confagricoltura auspica che ora al Senato le operazioni di voto si svolgano celermente.
L’approvazione della legge sul biologico è molto attesa dal settore e le novità introdotte – organizzazioni dei produttori e interprofessionali, biodistretti e marchio del biologico italiano – sono elementi potenziali di sviluppo molto importanti.
Uno strumento legislativo utile a garantire la ripresa e la crescita del settore, che risponde alla necessità di armonizzare la produzione biologica al quadro normativo comunitario e individua strategie finalizzate a migliorare la competitività delle nostre aziende, oltre ad andare incontro alle esigenze del consumatore. Orientamento che trova adeguata valorizzazione anche nel Piano Strategico Nazionale proposto a Bruxelles.
La superficie biologica in Italia ha raggiunto 2.095.380 ettari complessivi e l’incidenza della SAU biologica è passata dall’ 8,7% nel 2010 a 16,6% nel 2020.
Notevole l’incremento dell’export, che in un anno è aumentato dell’11%, raggiungendo quota 2,9 miliardi di euro, con una crescita negli ultimi die-ci anni del 156%. L’Italia si posiziona al secondo posto per export dopo gli Stati Uniti.