Si è svolta nei giorni scorsi a Roma la riunione del tavolo nazionale della filiera cerealicola, a cui hanno partecipato i rappresentanti di Confagricoltura, per far fronte al grave crollo del prezzo del grano rilevato nelle ultime settimane.
Per risolvere l’attuale crisi del settore, il Ministero ha presentato 6 azioni specifiche:
– Creazione di un fondo da 10 milioni di euro. Si tratta di un primo stanziamento per dare avvio a un organico piano nazionale cerealicolo e sostenere investimenti anche infrastrutturali per valorizzare il grano di qualità 100% italiano;
– Creazione di una Cun (Commissione unica nazionale) per il grano duro con l’obiettivo di favorire il dialogo interprofessionale e rendere più trasparente la formazione del prezzo;
– Conferma degli aiuti accoppiati Pac per il frumento che equivalgono a circa 70 milioni di euro all’anno fino al 2020 per quasi 500 milioni investiti nei 7 anni di programmazione;
– Rafforzamento dei contratti di filiera. I nuovi bandi in autunno prevedono un budget totale di 400 milioni di euro (metà in conto capitale e metà in conto interessi) ai quali potranno attingere anche i progetti legati al grano;
– Creazione di un marchio unico volontario per grano e prodotti trasformati per dare maggiore valore al grano di qualità certificata, che rispetti il disciplinare del sistema di qualità della Produzione integrata e risponda a determinati requisiti organolettici;
– Sperimentazione dalla prossima campagna di un nuovo strumento assicurativo per garantire i ricavi dei produttori proteggendoli dalle eccessive fluttuazioni di mercato.
“Si è partiti con il piede giusto ma serviranno investimenti più cospicui che dovranno andare a beneficio del prodotto nazionale e non certo di quello importato”. È questo il commento di Confagricoltura al termine della riunione.
