Nei giorni scorsi il Veneto è stato investito da un’ondata di maltempo che ha colpito gravemente molte zone della regione, in particolare nei territori del Bellunese e dell’Altopiano di Asiago, con piogge, esondazioni e mareggiate, provocando frane, interruzione del servizio elettrico, crollo di strade e infrastrutture e pesanti danni alle colture e agli allevamenti.

Dai dati messi a disposizione dalla Regione Veneto, ammontano a 497 i km di strade statali, provinciali e regionali chiuse, senza contare quelle comunali di cui mancano i dati. Sono poi centinaia i metri di acquedotti divelti e otto i paesi completamente isolati dove si arrivava solo a piedi.

Avepa, con l’utilizzo di droni e satelliti, è stata incaricata di censire i danni subiti dai boschi di larici e abeti nell’Altopiano di Asiago. Le prime stime dicono che la tempesta abbia lasciato a terra dai 300 ai 400 mila metri cubi di legname. Uno dei primi problemi da affrontare è quindi quello di tagliare e recuperare tutto il materiale legnoso caduto a terra e le alberature pendenti pericolose. Tra le ipotesi allo studio c’è quella di affidare a Veneto Agricoltura il ruolo di gestore unico della commercializzazione del legname recuperato in modo da regolare il mercato e di evitare gli effetti distorti della libera concorrenza.
In parallelo ai lavori di taglio e recupero, nei prossimi mesi si dovrà avviare inoltre la ricostruzione del patrimonio boschivo secondo criteri di salvaguardia ambientale.

Per far fronte all’emergenza il governatore Luca Zaia ha chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte la nomina a commissario straordinario per la ricostruzione che sarà decretata al prossimo consiglio dei ministri.

Intanto Avepa ha attivato le procedure per la segnalazione dei danni subiti dalle aziende.

Agricoltori ed allevatori colpiti dal maltempo nelle loro attività possono avviare online le procedure di ricognizione e indennizzo scaricando dal sito di Avepa il relativo modulo.

Le previsioni metereologiche dei prossimi giorni sono in netto miglioramento ma resta l’allerta in Polesine per il passaggio della terza piena del Po prevista per sabato e nelle zone dell’Alto Piave, del Piave Pedemontano e dell’Altro Brenta, Bacchiglione e Alpone per la possibilità di eventuali fenomeni franosi a causa della saturazione dei terreni.