Il Ministero dello Sviluppo economico ha firmato il decreto interministeriale che attiva il Fondo Impresa Donna per rafforzare gli investimenti e i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile. L’obiettivo del Fondo impresa donna è quello di incentivare la partecipazione femminile al mondo delle imprese, supportando le competenze e la creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Il Fondo impresa donna purtroppo non prevede sostegni per il settore primario.
I settori ammessi, infatti – come si legge nell’articolo 9 del regolamento – sono industria, servizi, commercio, turismo, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli.
Dovrebbero però essere ammesse però le attività di trasformazione dei prodotti agricoli e l’agriturismo.
Come già comunicato, possono accedere al fondo:
- Le imprese individuali condotte da donne;
- Le cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie;
- Le società di capitale con quote e componenti del cda per almeno due terzi di donne;
- Le lavoratrici autonome.
I criteri per ottenere le agevolazioni del Fondo Impresa Donna si dividono in due ambiti, ovvero:
- agevolazioni per le nuove imprese;
- incentivi per le imprese già esistenti.
Per le nuove attività è prevista la concessione di contributi a fondo perduto che:
- entro spese ammissibili di 100.000 euro, coprono l’80% fino a un massimo di 50.000 euro.
- entro spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro, la copertura scende al 50%.
Per i progetti di consolidamento di imprese già esistenti è previsto invece:
- Imprese costituite da almeno 1 anno e in attività da meno di 3 anni: agevolazione del 50% sotto forma di contributo a fondo perduto e 50% come finanziamento agevolato, fino all’80% delle spese ammissibili
- Imprese costituite da più di 3 anni: contributo concesso sulle sole spese del capital circolante, mente per gli investimenti è accordato il finanziamento agevolato.
Con un successivo provvedimento del MISE verrà fissata l’apertura dei termini per la presentazione delle domande, che andranno presentate online attraverso la piattaforma di Invitalia e poi valutate secondo l’ordine di presentazione con un esame di merito. Il Decreto interministeriale sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dopo la registrazione presso la Corte dei Conti e lo renderemo disponibile con tutte le informazioni per partecipare. Confagricoltura ha chiesto al Governo di comprendere nel contributo anche il settore agricolo.