Confagricoltura sostiene l’iniziativa della Regione
Nei giorni scorsi, tra la Regione del Veneto e i Consorzi di Bonifica, è stata sottoscritta una convenzione per attuare gli interventi per il controllo delle nutrie. Entra così nella fase operativa il progetto sperimentale voluto dalla Regione, finanziato nel 2025 con 500 mila euro. Ma si tratta della prima tranche di un programma di spesa che si dovrà sviluppare nell’ambito del triennio 2025-2027 con una dotazione complessiva di 1,5 milioni di euro.
Il progetto affida un ruolo da protagonisti ai Consorzi di Bonifica, custodi dei corsi d’acqua interni, col fine di ottimizzare gli sforzi per combattere la nutria, specie dannosa per l’ambiente in particolare per la tenuta idrogeologica del territorio in caso di eventi meteorologici estremi, oltre che per i danni che causa alle coltivazioni.
“La nutria è una specie che ha avuto una enorme espansione in Veneto, trovando il suo habitat ideale in un territorio caratterizzato dall’ampio numero di corsi d’acqua, ed è sotto gli occhi di tutti l’impatto dannoso che provoca, tra il pericolo per la tenuta degli argini e la devastazione delle colture -ha spiegato l’assessore alla Caccia Cristiano Corazzari-. Attualmente sono 60 mila gli abbattimenti annui nel territorio regionale, una goccia nel mare rispetto alla numerosità di questa specie. Le Province più colpite sono quelle di Verona e Rovigo che nel 2023 hanno registrato rispettivamente 35.603 e 22.263 capi abbattuti. La situazione diventa sempre più critica ed è per questo che la Regione ha scelto di intervenire con questa iniziativa sperimentale che punta a incrementare gli abbattimenti e ad avere un maggior controllo sulla distribuzione e sugli effetti della specie sul territorio”.
I Consorzi di Bonifica diventano quindi soggetti attuatori del Piano regionale di controllo della nutria, piano già approvato nel 2021, con il compito di gestire le squadre degli operatori abilitati al controllo raccordandosi con la Polizia Provinciale, di organizzare lo smaltimento delle carcasse, di raccogliere ed elaborare le informazioni sui capi catturati.
Il progetto prevede anche l’assegnazione di contributi forfettari a favore degli operatori volontari impegnati nelle operazioni di controllo. E’ compresa un’indennità chilometrica, un rimborso per le cartucce utilizzate, e un corrispettivo di 3 euro per ogni capo abbattuto e consegnato al centro di stoccaggio. Verrà premiato chi conferirà almeno dieci capi a uscita. Inoltre è previsto che tra i costi elegibili a rimborso siano ricompresi quelli assicurativi, la tassa sul porto d’armi, l’iscrizione annuale all’ATC o al CA e quelli per l’acquisto di alcune dotazioni antinfortunistiche funzionali all’esercizio delle attività di controllo.
Confagricoltura ha accolto con favore l’iniziativa della Regione, nella speranza che si tratti dell’inizio di una vera ed efficace lotta contro la specie nociva che devasta le campagne del Veneto.