La Conferenza Stato Regioni, nella seduta del 21 dicembre, ha sancito l’intesa sullo schema di decreto ministeriale relativo alle modalità di applicazione dei pagamenti diretti previsti dal Piano strategico della PAC 2023-2027.
Si tratta di un provvedimento atteso, adottato a seguito dell’approvazione del Piano strategico (Decisione del 2 dicembre 2022), con cui si disciplinano le modalità di erogazione dei Pagamenti diretti della PAC per l’anno 2023, interamente finanziati dall’Unione europea e finalizzati a sostenere il reddito degli agricoltori, con una dotazione di circa 3,6 miliardi di euro all’anno.
Il decreto ministeriale prevede la prosecuzione del cosiddetto sostegno di base al reddito degli agricoltori, cui sono destinati 1.678 milioni di euro all’anno e del processo di convergenza nazionale dei diritti all’aiuto.
Con lo stesso provvedimento si prevede, inoltre, l’avvio del cosiddetto sostegno redistributivo, che privilegia le aziende medio-piccole (fino a 50 ettari), destinatarie di un contributo aggiuntivo limitato ai primi 14 ettari posseduti e si attivano, per la prima volta, specifici interventi a finalità ecologico-ambientale (eco-schemi), cui sono destinati circa 900 milioni di euro all’anno.
Gli eco-schemi rappresentano una delle maggiori novità della PAC 2023-2027 e hanno l’obiettivo di stimolare l’assunzione di impegni ambientali più ambiziosi e mirati alle peculiarità dei diversi territori e tipologie produttive. Gli eco-schemi attivati sono 5 e prevedono l’impegno del settore zootecnico alla riduzione della resistenza antimicrobica, l’inerbimento delle colture arboree, la salvaguardia degli oliveti di particolare valore paesaggistico, il sostegno ai sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento, e misure specifiche per gli impollinatori.
Viene infine rafforzata la politica in favore dei giovani agricoltori e potenziati gli aiuti accoppiati al reddito, finalizzati a settori o prodotti di particolare rilevanza dal punto di vista socio-economico e ambientale. I settori interessati dagli aiuti accoppiati sono: latte; carni bovine; carni ovine e caprine; frumento duro; semi oleosi (colza e girasole); riso; barbabietola da zucchero; pomodoro destinato alla trasformazione; olio d’oliva; agrumi; colture proteiche comprese le leguminose. Siamo ora in attesa che il Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) emani disposizioni operative inerenti gli Ecoschemi, la Condizionalità e le misure del Piano di sviluppo rurale.