Cento milioni a disposizione degli agricoltori di tutta la regione, cinque misure e dieci tipi di intervento. I nuovi bandi del Programma di sviluppo rurale regionale 2014-2020, partiti l’8 gennaio con la pubblicazione sul Bollettino della Regione Veneto, mettono a disposizione risorse per investimenti strutturali e tecnologici, per il commercio elettronico e l’acquisto di macchine, per i giovani agricoltori, per la formazione e per la promozione dei prodotti agricoli.

“Una boccata di ossigeno, un sostegno concreto dopo un’annata molto difficile per l’agricoltura”. sottolinea Confagricoltura Veneto, che accoglie con soddisfazione i nuovi bandi del Psr, attesi da migliaia di agricoltori veneti.

“Il 2015 è stato un anno di sofferenza per tutte le nostre colture, ad eccezione della vitivinicoltura – dice il presidente regionale Lorenzo Nicoli -. Ricordiamo su tutte la crisi del latte, il momento difficile dei seminativi e il periodo nero delle carni rosse, in un contesto generale negativo segnato dalla crisi economica, dall’embargo russo e dalla concorrenza di Paesi emergenti che vendono prodotti a basso costo. L’apertura dei bandi può restituire un po’ di entusiasmo ai nostri imprenditori agricoli, fornendo la spinta per compiere investimenti strutturali o ammodernare le aziende. Per essere competitivi nel mondo globale è fondamentale l’innovazione non solo colturale, ma anche tecnologica e digitale”.

Confagricoltura Veneto sottolinea che le risorse economiche disponibili con i bandi non sono elevate, ma riconosce alla Regione l’impegno con cui ha condotto a buon fine i bandi che sostengono l’innovazione e l’efficienza, l’insediamento dei giovani in agricoltura, la promozione dei prodotti di qualità, la formazione e le aziende colpite dal tornato l’8 luglio nella Riviera del Brenta. Il Psr si conferma lo strumento principe per l’agricoltura veneta, che consente alle aziende di restare competitive sul mercato e di sostenere i propri programmi di investimento.

“Ora la parola passa alle aziende – rimarca Nicoli -, che dovranno riporre particolare attenzione negli investimenti per contare su un ritorno economico. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, accompagnando le imprese nelle domande di intervento e nella valutazione attenta dei contesti e delle tipologie di investimento”.

Il Psr Veneto 2014-2020 gestirà 1 miliardo 184 milioni di euro, pari al 6,36% delle risorse nazionali. Il 43% dei fondi proverranno dall’Unione europea, il 40% dallo Stato italiano e il 17% dalla Regione. I dati del programma di sviluppo rurale 2007-2013 dimostrano l’importanza di questo strumento di programmazione per lo sviluppo rurale regionale: 72.152 domande protocollate, 67.298 domande ammesse, 62.713 domande finanziate, 3.087 decadute e 52.427 chiuse.