Produzione in calo del 20%, ma prezzi in impennata per il Prosecco: con il doc supera l’asticella dei 2 euro e va ad assestarsi in una forbice tra 1,85 e 2,10, con il docg Asolo tra 2,35 e 2,45 e con il Conegliano-Valdobbiadene docg tra 2,75 e 2,95. Un aumento dovuto da un lato alla produzione di uva inferiore all’anno scorso a causa delle gelate di aprile e alla mancanza di riserva vendemmiale, e dall’altro alla grande richiesta del mercato, che nei primi 8 mesi del 2017 ha visto salire le vendite del 8,1%.
A vendemmia da poco ultimata, quello che si prospetta è un bilancio alla fine positivo secondo Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto e Confagricoltura Treviso: “La stagione era cominciata con le gelate di aprile che ci avevano dato grande preoccupazione – dice il presidente – ed è proseguita con un andamento afoso tra giugno e luglio che ha messo sotto stress le piante. Abbiamo però avuto buone piogge, tra fine agosto e settembre, che ci hanno aiutato e i risultati in conclusione sono buoni: l’uva è sana e di qualità buona e il Prosecco ha mantenuto l’acidità, importante per garantire la freschezza al vino. Le rese produttive, come in tutto il Veneto e in Italia, hanno subito un calo, che però per quanto ci riguarda è stato inferiore rispetto a quello di altre regioni e, secondo le prime stime, andrà ad attestarsi attorno a un -20% di resa rispetto all’annata precedente”.
Il calo della produzione è, però, compensato dall’aumento dei prezzi: “Stiamo vivendo momenti di mercato molto favorevole e sicuramente la minore resa sta creando qualche tensione sui prezzi. Quello che conta è che la domanda di prodotto c’è. Bisogna solo stare attenti a non andare fuori mercato, attestandosi su un prezzo congruo”, conclude Giustiniani.