Rovitis 4.0 ha incontrato nell’azienda Terre Grosse una delegazione polacca composta da funzionari ministeriali, ricercatori e componenti dell’organismo pagatore polacco, interessati allo sviluppo delle attività dei Gruppi Operativi in Veneto.
L’idea progetto, le attività di realizzazione del prototipo e lo sviluppo del gruppo operativo sono state illustrate alla delegazione e ad un gruppo di viticoltori interessati al robot.
E’ stato possibile anche svolgere in campo una dimostrazione pratica del funzionamento del robot.

Rovitis 4.0 è un progetto finanziato dal Programma di sviluppo rurale (Psr) del Veneto di cui sono partner Confagricoltura Veneto, il Centro per la ricerca in agricoltura Crea e il Centro per la ricerca in viticoltura ed enologia Cirve. Si tratta di un sistema altamente innovativo per il settore vitivinicolo del Veneto: una gestione robotizzata del vigneto, che si basa sul dialogo tra un mezzo robotico, la sensoristica e un software Dss (Sistema di supporto alle decisioni). Una macchina intelligente, dotata di sensori e presto anche di telecamere, grazie ai quali tutte le operazioni saranno completamente automatizzate. Al viticoltore sarà sufficiente impostare il programma di trattamenti, che poi il robot eseguirà in modalità autonoma. Oggi il macchinario viene già impiegato in alcune aziende, come quella di Zenson di Piave, nella distribuzione dei fitofarmaci in vigneto. Ma in futuro si prospettano altre applicazioni quali lo sfalcio dell’erba, la lavorazione sottofila, l’attività di potatura e la raccolta dell’uva.

“Stiamo guardando con molto interesse e disponibilità a collaborare a questi e altri progetti innovativi che consentono di svolgere attività diverse all’interno del vigneto”, sottolinea Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto. “Non si tratta di sostituire gli uomini con i robot, ma di trovare nelle nuove tecnologie un valido supporto per le aziende vitivinicole nel lavoro agricolo. L’obiettivo dell’agricoltura 4.0 è di andare a implementare dei modelli di robotizzazione, con macchinari senza operatore, che consentono di elaborare velocemente dei dati per capire lo stato di salute della vite, quali trattamenti fare, come usare meno principi attivi. Il fatto che non ci sia un operatore alla guida ci consente di operare con sicurezza anche dove le pendenze sono proibitive e con assoluta precisione. I robot, infatti, contengono all’interno tutta la mappatura dei vigneti, con la disposizione dei filari, e sono in grado di seguire il percorso indicato senza errori”.

Aggiunge Francesco Meneghetti, responsabile dei progetti innovativi per Confagricoltura Veneto: “Con questi macchinari innovativi sarà possibile ottimizzare le risorse, ridurre i costi di produzione delle uve anche nelle aziende di piccole e medie dimensioni, minimizzare l’impatto ambientale grazie a un uso razionale e mirato dei prodotti fitosanitari e ridurre i rischi per la salute degli operatori nelle pratiche agricole. Naturalmente è indispensabile che i nuovi macchinari abbiano costi contenuti, in modo da essere accessibili anche alle piccole aziende”.