La viticoltura del Veneto ha intrapreso in alcune significative realtà il percorso virtuoso della “sostenibilità” per assicurare un giusto equilibrio tra le componenti economica, sociale e ambientale. La Regione ha ritenuto che questa strada vada perseguita con maggior decisione e con il sostegno di tutti gli attori del settore.
“Il prossimo passo sarà quello di predisporre un Programma regionale per un settore vitivinicolo sostenibile – ha detto l’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan – che, previa analisi dei dati del settore ed i suoi impatti sull’ambiente e sul territorio, definisca: gli obiettivi dell’azione regionale per l’ulteriore sviluppo della sostenibilità del settore, le azioni che la Regione ed i diversi soggetti coinvolti dovranno intraprendere, le risorse disponibili per l’attivazione delle azioni previste, uno o più protocolli di intesa tra i diversi attori per l’attuazione coordinata delle azioni di competenza e il sistema di monitoraggio delle azioni attivate”.
A questo scopo si è deciso di costituire un gruppo di lavoro interdisciplinare che, accanto alle strutture della Regione e degli enti strumentali, preveda la partecipazione del partenariato economico, sociale e ambientale e che, entro 90 giorni dall’insediamento, provveda a formulare la proposta di programma da sottoporre alla successiva valutazione della Giunta regionale. La viticoltura veneta nell’ultimo decennio è profondamente mutata anche per effetto delle strategie di valorizzazione messe in atto, che hanno portato, tra l’altro, un rilevante incremento della superficie vitata ed una specializzazione produttiva e territoriale. Si è parallelamente assistito alla diffusione di modelli di gestione più attenti e mirati delle risorse naturali non rinnovabili da parte delle imprese vitivinicole, al fine di conseguire un migliore livello qualitativo delle produzioni ed assicurare la imprescindibile tutela della salute, salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della biodiversità naturale.