“Questo continuo attaccare un prodotto importante, come lo è il vino italiano, rischia non solo di nuocere al comparto, ma di creare inutile allarmismo. Un vero e proprio terrorismo comunicativo”.

Così Piergiovanni Ferrarese, presidente dei Giovani di Confagricoltura Veneto e della Federazione nazionale vitivinicola dei Giovani di Confagricoltura, entra nella polemica seguita alle affermazioni di Antonella Viola, biologa, ricercatrice e docente all’Università di Padova, che ha sostenuto che “Il vino fa male: chi beve ha il cervello più piccolo”.

 “Pur rispettando il pensiero professoressa Viola, sento il dovere di controbattere che, da sempre, il vino è parte integrante della nostra alimentazione, della nostra cultura e della nostra vita – sottolinea Ferrarese -. Un prodotto che si è evoluto nel tempo, passando da importante fonte di nutrimento, come ci insegnano gli storici specializzati in materia, a complemento culturale del cibo e della convivialità dei nostri giorni. Non ci è chiaro a quali studi la docente faccia riferimento a supporto delle sue affermazioni, ma è doveroso ricordare che il vino, se consumato con moderazione e nel contesto di una dieta mediterranea e di uno stile di vita sano, è noto per avere alcuni benefici per la salute. Nei consumatori moderati di vino si riscontra infatti un rischio inferiore di morire per una serie di malattie (attacchi di cuore, ictus, diabete di tipo 2, eccetera) rispetto a coloro che non bevono vino e bevande alcoliche o coloro che bevono troppo”.   Conclude Ferrarese. “Va quindi promosso un consumo moderato e soprattutto correttamente informato, ricordando che il vino italiano è un’eccellenza apprezzata ed invidiataci dal mondo, di cui andare fieri”.