Si è svolta l’11 luglio l’assemblea 2018 di Confagricoltura “Coltiviamo l’Italia”, che quest’anno si è tenuta a Bruxelles. Una scelta sindacale convinta, per affermare l’attaccamento di Confagricoltura all’Unione Europea, ai suoi valori, ai suoi principi, alla sua lunga storia di pace e benessere. “Per realizzare il nostro progetto abbiamo bisogno di un’Europa forte, coesa e solidale. Capace di promuovere uno sviluppo duraturo e sostenibile. Sotto il profilo economico, sociale e ambientale. Invece, l’Unione Europea vive una fase di grandi difficoltà”.
“Non possiamo non essere critici, sempre in modo costruttivo- ha detto il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – nei confronti di alcune proposte avanzate negli ultimi tempi. Ricordiamo, a tal proposito, le proposte in discussione sul bilancio e sulla PAC, oltre alla lista di questioni già aperte da tempo: dalle importazioni agevolate di riso; alle incerte prospettive per lo zucchero; alle difficoltà del settore zootecnico e all’annoso tema della semplificazione, che ormai condiziona l’attuazione delle politiche, le rende impossibili da attuare ed aumenta la disaffezione delle imprese”. Il presidente di Confagricoltura ha commentato le proposte della Commissione europea sul quadro finanziario dell’Unione per il periodo 2021-2027. “È stata di fatto prospettata una riduzione dei fondi destinati all’agricoltura italiana di poco inferiore ai 3 miliardi di euro a prezzi correnti nell’intero periodo. Per i programmi di sviluppo rurale il taglio proposto supera il 15 per cento. La nostra proposta è di far salire la capacità di spesa del bilancio della UE, almeno fino al livello indicato dal Parlamento europeo”. La Commissione ha anche previsto di fissare un massimale per l’erogazione degli aiuti diretti alle imprese di maggiore dimensione: il cosiddetto “plafonamento”. E di introdurre, inoltre, un meccanismo di riduzione dei pagamenti in relazione alla superficie aziendale, la “degressività”. Ovvero di ridurre gli aiuti alle imprese che producono per il mercato, che assumono più manodopera, che sono più aperte alle innovazioni, togliendo molto a un numero estremamente ridotto, mettendone a rischio la competitività, per redistribuire poco, pochissimo, a molti. Sui temi del bilancio pluriennale dell’Unione Europea e della riforma della Pac si è soffermato il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ospite all’assemblea. “Le proposte della Commissione per il bilancio devono essere riviste al rialzo, compresi i fondi da destinare all’agricoltura – ha detto Tajani. La capacità di spesa del bilancio dell’Unione deve essere pari almeno all’1,3% del PIL degli Stati membri. È importante il sostegno espresso oggi da Confagricoltura alla posizione del Parlamento Europeo. Le risorse finanziarie per l’agricoltura devono essere adeguate, perché il settore ha direttamente a che fare con la sicurezza alimentare dei cittadini, con la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali».
Presente all’assemblea anche il ministro delle Politiche agricole e del Turismo, Gian Marco Centinaio: “l’evento di oggi rappresenta una delle prime tappe di un percorso che intendo portare avanti sui territori sia con le associazioni di categoria, sia con le Regioni, per ascoltare e poter dare risposte concrete agli operatori del settore, affrontando le sfide che abbiamo di fronte, in chiave nazionale ed europea. A partire dalla riforma della Pac”. “Dobbiamo dimostrare, anche all’estero, cos’è davvero il sistema Italia: difendiamo le nostre eccellenze, investiamo su innovazione e ricerca, potenziamo l’export. Un discorso globale che dalla terra e dalla tradizione di ogni singola realtà del nostro Paese arrivi in tutto il mondo».