Confagricoltura Padova, a seguito delle segnalazioni degli agricoltori circa la presenza dei cinghiali nelle aree di pianura circostanti i Colli Euganei, con relativi danni ai seminativi e alle orticole, e anche con grave pericolo per la sicurezza delle persone, è intervenuta nuovamente nei confronti delle istituzioni pubbliche per sollecitare l’intensificazione dell’attività di controllo.
“Non sappiamo che cosa stia facendo il Parco Colli – ha dichiarato alla stampa il nostro presidente Michele Barbetta- in quanto da alcuni mesi nel sito internet dell’ente non vengono più pubblicati i dati sull’attività delle catture e degli abbattimenti. Abbiamo l’impressione, però, che l’attività sia notevolmente rallentata dal momento che gli animali si stanno diffondendo anche al di fuori dell’area del parco, soprattutto dove ci sono corsi d’acqua e vegetazione”. Ora si teme che anche in altre zone del Padovano si possa ripetere la situazione dei Colli Euganei, dove l’esagerata e incontenibile popolazione di cinghiali sta compiendo da anni disastri a carico dell’agricoltura, dell’ambiente naturale e delle sistemazioni idraulico agrarie, oltre a rappresentare un problema serio per la sicurezza delle persone. Confagricoltura non ha mai smesso di chiedere l’intensificazione dell’attività di controllo, preoccupata dal fatto che nel 2018 il numero dei cinghiali prelevati con catture e abbattimenti è calato, passando da 1.560 abbattimenti del 2017 a 1.130. Vista la situazione, a tutti gli interlocutori stiamo dicendo che è necessario raggiungere almeno 3.000 prelievi annui per riuscire ad incidere in modo efficace.