Piani triennali di controllo dei cinghiali, abbattimenti selettivi nelle aree parco e nelle riserve naturali, indennizzi per i danni causati a coltivazioni e pascoli, sanzioni per chi immette o foraggia i temuti suinidi e, infine, centri di lavorazione della carne dei capi abbattuti o ceduti dai cacciatori. Questi i capisaldi del disegno di legge “Norme in materia di gestione della popolazione di cinghiale (Sus scrofa) nel territori regionale” che la Giunta regionale ha approvato e che è stato trasmesso all’esame del Consiglio regionale. Il disegno di legge della Giunta conferma l’indennizzo dei danni causati agli agricoltori, ma ovviamente solo nei limiti delle disponibilità di bilancio. Per quanto riguarda la valorizzazione delle carni, ogni ambito di caccia o comprensorio alpino dovrà avere centri di sosta e di lavorazione dei capi abbattuti o prelevati. La Regione promuoverà iniziative di valorizzazione delle carni lavorate e favorirà accordi per destinarne una quota alla solidarietà. Non viene autorizzata la caccia al cinghiale, perché, secondo la Regione, il regime venatorio si è dimostrato una soluzione non efficace se non controproducente, ma solo attività di controllo mirate e regolamentate. L’iniziativa legislativa dà la facoltà ai cacciatori che applicano la tecnica della ‘girata’, facendo ricorso ai cani da traccia, di poter recuperare i cinghiali feriti anche fuori dagli orari e dai giorni previsti dal calendario venatorio e di poterne gestire le spoglie.
Chi verrà sorpreso a foraggiare o allevare cinghiali o loro incroci senza autorizzazione verrà multato con sanzioni fino a 950 euro e relativa confisca dell’animale.
“Di fronte alla proliferazione incontrollata della specie e ai tanti danni causati alle attività umane dichiara l’assessore Pan – vogliamo predisporre uno strumento normativo organico, in linea con le norme vigenti per la fauna selvatica e il prelievo venatorio”. Confagricoltura apprezza l’iniziativa dell’assessore Pan, in quanto è urgente trovare una soluzione al propagarsi senza controllo dei cinghiali nelle colline del Veneto e ora anche in alcune aree di pianura. I danni all’agricoltura in certi ambiti territoriali sono ingenti ed è perciò urgente un’azione concreta di contenimento della specie. Ci aspettiamo perciò che la legge proposta dall’assessore all’agricoltura venga approvata rapidamente e che dimostri quanto prima la sua efficacia.